In questa guida vi spiegheremo cos’è l’olio di palma, come si produce, perché è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica e l’eventualità o meno di somministrarlo a neonati e bambini.
Nell’alimentazione dei bimbi, mamme e papà sentono addosso tutto il peso della responsabilità che questa comporta. Confidiamo che questa guida su come comportarsi in merito all’olio di palma nell’alimentazione del bambino vi aiuti a raggiungere la consapevolezza necessaria a decidere al meglio.
Cos’è l’olio di palma: conoscerlo e riconoscerlo
Quello che tutti conosciamo come olio di palma è un olio vegetale utilizzato nella produzione industriale di numerosissimi prodotti alimentari, per lo più dolciari. Si tratta di un olio ottenuto dalla lavorazione della palma da olio, pianta di cui esistono molte specie.
La prima sostanziale differenza da tenere a mente per la salute del vostro bambino è proprio questa: non tutti i derivati dalla lavorazione della palma possono essere chiamati olio di palma anche se le etichette nutrizionali portano confusione.
Olio di palma grezzo, olio di palmisto e olio di palma bifrazioato
Il primo è di colore rosso-arancione ed è ad alta concentrazione di carotenoidi, pigmenti delle piante e di organismi fotosintetici che sono considerati precursori della vitamina A perché possono essere convertiti in retinolo dagli animali erbivori. Contiene antiossidanti e vitamina E ma al tempo stesso è ricco di grassi saturi, cioè quelli presenti nella carne e nei grassi animali.
L’olio di palmisto è di colore bianco ed è ottenuto dai semi della pianta separati dalla produzione di olio di palma. Questi, una volta seccati e macinati vengono pressati in blocchi di prodotto ricco di acido laurico. Quest’olio fonde sopra i venticinque gradi e viene impiegato per la produzione industriale alimentare dolciaria.
Il terzo, cioè l’olio bifrazionato, è quello più impiegato nella lavorazione dei prodotti alimentari ed è ottenuto con due o più processi di lavorazione che lo trasformano da solido a liquido. I processi di raffinazione lo alterano al punto da far restare intatti solo i grassi saturi e facendo perdere al composto tutte le altre proprietà vitaminiche e antiossidanti. L’olio di palma bifrazionato è quello più dannoso per la salute.
La salute è a rischio con l’olio di palma?
Perché può far male? In che misura danneggerebbe la salute dei più piccoli?
Sostanzialmente per due ragioni.
La prima è che, essendo un olio ricco di grassi saturi, questo comporti rischi gravi di coronopatie. Si tratta di tutte le malattie legate al cuore e alla circolazione. Tra queste risultano anche ictus e infarto, patologie spesso mortali.
I grassi saturi, infatti, sono fonti energetiche che il corpo assume con estrema velocità, a differenza di quelli insaturi. I primi possono alzare pericolosamente i livelli di colesterolo nel sangue e, perciò, aumentare i rischi di contrazione di patologie legate all’apparato cardio-circolatorio.
Quelli insaturi, al contrario, sono più consigliati per l’alimentazione perché non comportano tali rischi. La differenza chimica tra questi tipi di grassi è molto più approfondita ma la sintesi qui proposta basta a discernere con attenzione la scelta degli alimenti da sottoporre al vostro piccolo.
Non è detto che consumare grassi saturi comporti rischi mortali ma è importante consumarne con attenzione e moderazione perché sicuramente contribuiscono a peggiorare la salute del sangue e dell’apparato circolatorio.
La seconda ragione di pericolosità per la salute
La produzione industriale dell’olio di palma è diventata intensiva al punto da diventare un prodotto largamente diffuso in tantissime varietà di alimenti. Si tratta di un olio a basso costo di produzione con una ottima resa in campo industriale. L’aumento della richiesta ha sviluppato forme di produzione intensiva dannose per la salute per maggiorare la produzione e soddisfare di conseguenza l’abbondante domanda del mercato.
La colpa è della raffinazione ad alte temperature. Questa provocherebbe l’insorgenza negli oli di alte concentrazioni di estere glicidico. Il suo precursore, il glicidolo, sarebbe quindi cancerogeno e genotossico, cioè dannoso per il sistema genetico. Gli studi in materia di alimenti cancerogeni mettono in risalto, quindi, l’importanza di optare per consumi consapevoli di prodotti industriali così caratterizzati.
L’olio di palma dovrebbe essere eliminato dalla dieta dei bimbi?
Non è una sorpresa che taluni alimenti, se consumati in quantità eccessive, possano avere gravi effetti sulla salute. Il problema del nostro secolo, circa le patologie e la salute legate all’alimentazione, ruota sempre intorno al colesterolo e alla presenza di sostanze cancerogene. Sul mercato esistono moltissimi prodotti precotti o pronti all’uso che contengono in maniera più o meno elevata sostante dannose come i grassi saturi.
Il nostro consiglio è quello di optare, sin dallo svezzamento, per un’educazione alimentare in cui abbiano maggiore presenza prodotti freschi e stagionali. Consumare biscotti o dolciumi non è per forza letale per la salute solo quando vi è un consumo moderato. Appare chiaro infatti che una dieta ricca di grassi, carboidrati lavorati e ad alto contenuto calorico possa danneggiare la salute. I bambini possono avere la grande fortuna di iniziare a consumare i cibi solidi grazie al controllo informato di voi genitori che potete abituarli ai gusti e ai sapori giusti senza rinunciare a qualche piccolo snack industriale.
Consumo salutare e scelta etica
Fate consumare ai vostri figli meno alimenti ricchi di grassi saturi, meno snack, biscotti e merendine. Abituateli al parmigiano reggiano piuttosto che al formaggino industriale. Godetevi il gusto e la scoperta dei sapori come un nuovo piacere di ritrovarsi in cucina. Prediligete le produzioni locali e non fatevi trascinare troppo da piatti pronti e prezzi bassi. Siate voi stessi consumatori intelligenti oltre che attenti alla salute.
Ricordate che l’olio di palma è utilizzato da sempre e che non è immediatamente dannoso. Il meccanismo è un po’ come quello delle sigarette. Fanno male, tutti lo sappiamo. Non ci si ammala fumandone una sola ma continuando ad esporre i polmoni alle sostanze cancerogene che il fumo provoca. Ci si ammala a causa del fumo di sigaretta dopo anni e anni di ostinato consumo.
Il consumo di olio di palma nell’alimentazione è stato messo a processo dal momento in cui ha iniziato a creare conseguenze gravi per il pianeta e per la popolazione. Fino a pochi anni fa eravamo per lo più sottoposti ad un consumo, a tratti esagerato, inconsapevole e silenzioso. Questa nuova consapevolezza ci può aiutare a scegliere con meno superficialità prodotti e marchi e a bocciare le produzioni industriali che non rispettano la nostra salute. Il metro di giudizio più obiettivo in casi controversi come quello dell’olio di palma è fatto di informazione, equilibrio, moderazione e ambiente. Tutto il resto sono spot pubblicitari.
Lascia un commento